Dalla metà dell'Ottocento ad oggi i criteri di progettazione degli spazi aperti urbani sono cambiati, si sono adattati alle nuove esigenze sociali, ai nuovi indirizzi culturali, alle nuove modalità di sviluppo urbano, passando da criteri di progettazione basati su caratteri di tipo “scenografico-decorativo” ad una visione nella quale il parco, il verde non sono più elementi isolati, bensì come parti integranti della città stessa; da una “quantificazione” delle esigenze vitali di servizi sportivi-ricreativi e del verde per ogni abitante della città (gli standards) alla costruzione di un sistema degli spazi aperti come parte vitale della città, tessuto connettivo tra l'urbano ed il rurale, sistema “ecologico” di riequilibrio dell'ambiente urbano.
Questa pubblicazione riguarda, dunque, la sperimentazione sul campo di esperienze progettuali come piazze e/o spazi verdi di limitate dimensioni circondati da un fitto tessuto urbano, giardini e parchi di quartiere, campi gioco per bambini afferenti il verde scolastico, aree verdi attrezzate per lo sport, verde storico, verde per la residenza, orti urbani. La composizione dei progetti è stata indirizzata verso obiettivi di “qualità”, intendendo il progetto non come un assemblaggio più o meno ben riuscito di più funzioni e relativi luoghi ove svolgere le varie attività, bensì come un'architettura unitaria, con una propria identità, come espressione di una scelta culturale ben definibile.