Nell'ottobre del 1799, nella raccolta Il Teatro Moderno Applaudito, appare la tragedia Camilla del «Sig. A.L.U.» [Antonio Liruti da Udine]. L'Autore «vuole starsene ignoto», prima di rivelare la propria identità nell'edizione londinese del 1801, sottoposta a correzioni e aggiunte.
La Camilla è un interessante rifacimento del modello corneliano dell'Horace, le cui modalità e i cui esiti – con le relative implicazioni di natura filologica, storica, critica ed estetica – vengono colti, nella presente edizione, per mezzo di una minuziosa analisi testuale vòlta dialetticamente a fare interagire gli elementi costitutivi rinvenibili: nel racconto liviano (Ab urbe condita, I xxiii-xxvi); nel testo originale dell'Horace e nelle sue due più autorevoli traduzioni italiane risalenti al XVIII secolo (di Giuseppe Baretti e di Placido Bordoni); nell'Examen d'Horace dello stesso Corneille; nella proposta di far suicidare Camilla avanzata inutilmente dal D'Aubignac nel 1639 al Corneille e accolta in toto dal giovane tragediografo friulano; nelle ormai canoniche, pure in Italia, alla fine del Settecento, Remarques sur les Horaces di Voltaire, facenti parte del vasto disegno dei Commentaires sur Corneille.
Antonio Liruti da Udine, Camilla, Tragedia, Edizione critica, introduzione e commento a cura di Michael Lettieri e Rocco Mario Morano, «Biblioteca di letteratura», 14, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2008