Le indagini qui raccolte (su Petrarca, Marino, il «Caffè», Carlo Gozzi, Alfieri, Francesco Zacchiroli, Foscolo, Leopardi, Mario Pieri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Montale) hanno quasi tutte in comune l’intento metodico. Si vogliono infatti mostrare le connessioni intertestuali, certe e talora probabili, che legano i suddetti autori (e i compilatori del «Caffè») con altri che li hanno preceduti e dai quali essi hanno tratto, più e meno consapevolmente, linfe vitali.
L’aggettivo “intertestuale” evoca una vasta letteratura teorica, giustificata dalla rilevanza del fenomeno, per il quale, dall’Ottocento ad oggi, si è escogitata ampia varietà definitoria. Limitarsi solo ad esso nell’addentrarsi nei testi letterari non è evidentemente l’unico modo possibile di studiarli. Ma non pochi sono i segreti che i testi e i loro autori ci svelano, una volta che se ne colgano le sottostanti stratificazioni linguistiche, stilistiche, tematiche, insomma la cultura.