L'opera di Alfieri si caratterizza per la varietà dei generi affrontati e l'audacia delle soluzioni proposte. Gli studi qui raccolti mirano ad approfondire lo sperimentalismo alfieriano nei campi della scrittura autobiografica, della drammaturgia, del prosimetro e delle commedie. La Vita intrattiene un rapporto conflittuale col modello russoviano ma al tempo stesso condivide con esso riflessioni sullo stile e sulla natura dello scrivere di sé; l'Antigone, presa in esame come campione della maniera tragica alfieriana, si pone in antagonismo con i dominanti modelli di tragedia narrativa, ma ne ricupera vantaggiosamente la scoperta degli affetti domestici e familiari; Il Misogallo e le Commedie, solo in apparenza testi chiusi e bloccati nell'intento satirico, presentano un rapporto antifrastico con l'ibridismo proprio della letteratura della Rivoluzione e testimoniano un'incessante sperimentazione tematica ed espressiva.
Completano il volume uno studio sulla pratica attorica del poeta, fondata sul valore teatrale della parola, e la riproposta di un episodio della sua fortuna in Toscana, dove memoria letteraria e documento figurativo rinviano alla forza icastica della scrittura tragica.