Con forte sensibilità teorica e un’imponente campionario di letture questo libro indaga l’autodiegesi nei romanzi femminili italiani dell’ultimo trentennio, interrogandosi sulle diverse tipologie attraverso le quali l’io si racconta. L’immedesimazione con l’ionarrante, la descrizione della vita degli altri per ritrovare all’improvviso la propria in biografie altrui o in personaggi completamente inventati, sono solo alcune delle tipologie che consentono a Oleksandra Rekut-Liberatore di seguire figure di donna sul complesso e affascinante terreno che vede in gioco storia e invenzione, verità e autofinzione, estraneità e appartenenza. Fino a spingere l’indagine ai limiti dello sforzo, velleitario e centripeto, della coincidenza o dell’allontanamento dall’io. Provando come nel concetto di autofinzione sia incluso il bilanciamento, il dosaggio, la contraddizione – da letteraria divenuta metafisica – che porta a riflettere su cosa significhi l’essere e il non-essere contemporaneamente se stessi.