Cantato in piazza San Martino a Firenze nel 1514-1515, il primo libro dei «Reali di Francia» diventa «Il primo libro de’ Reali». Uno dei romanzi cavallereschi più amati si trasforma in una serie di 94 cantari in ottava rima recitati nel corso di tredici mesi in mezzo a una folla variegata da Cristoforo l’Altissimo, un cantimpanca fiorentino che si conquista la celebrità in patria e fuori col suo talento di estroso performer.
Erede dell’antica tradizione dei canterini e della nuova cultura laurenziana, l’Altissimo riversa nei suoi spettacoli “all’improvviso” un proteiforme repertorio di digressioni storiche, morali, filosofiche e scientifiche, di battaglie apocalittiche, duelli iperbolici e tempeste funamboliche, monologhi amorosi e immagini grottesche e dialoghi comici, servendosi delle fonti più disparate con l’onnivora curiosità del mediatore culturale che non conosce distinzione tra cultura alta e bassa.
Stampato a Venezia nel 1534 sulla base di materiali molto fedeli alle recite effettive, il «Primo libro de’ Reali» è qui riproposto in una edizione critica corredata di glossario, indici e altri strumenti per trovare la propria rotta in questo «oceano di ottave».