La corrispondenza ventennale tra Giuseppe Ungaretti e Carlo Betocchi, che si sviluppa intorno alla vicenda editoriale de «L'Approdo», non solo permette di ricostruire una delle tappe più vitali e durature della diffusione della cultura letteraria nell'Italia del secondo dopoguerra, ma testimonia del coinvolgimento straordinario dei due poeti in tale progetto multimediale, fino alla predilezione ungarettiana ad affidare alla rivista «L'Approdo» molti dei propri scritti – poesie, traduzioni, interviste, critica d'arte – dei quali possiamo tracciare genesi ed elaborazione attraverso il carteggio.
Dalle lettere emerge, così, la necessità dei due poeti di connettere il mondo letterario con il vasto pubblico che radio e televisione si stavano in quegli anni conquistando, pur nel sempre difficile equilibrio tra la richiesta di intrattenimento, che già allora pesava sulle politiche Rai, e le alte finalità che il Comitato de «L'Approdo» si andava proponendo.