All’interno del gruppo dei satirici toscani secenteschi, Iacopo Soldani (1579-1641), uomo di fiducia di Leopoldo de’ Medici e galileiano convinto, è certamente il meno frequentato. I pochi lettori volenterosi che ricorrano alla prima stampa disponibile, pubblicata nel 1751 dall’etruscologo Anton Francesco Gori, trovano un testo procurato sulla base di pochi e tardi manoscritti, censurato, mutilo di un componimento e spesso enigmatico e malsicuro, nonostante le meritorie note del curatore. Questa insoddisfacente edizione è stata tuttavia fino ad oggi l’unica fonte delle poche, e ancor più insoddisfacenti, ristampe successive.
Dell’intero corpus di satire si dà qui, stabilita sulla base del codice più completo e sicuro, ma con l’escussione di tutti i testimoni noti, la prima edizione moderna, puntigliosamente e minuziosamente annotata. Riemerge così un raffinato e godibile prodotto, fittamente tramato di reminiscenze colte e ricco di bizzarra creatività verbale.