Partendo dalla convinzione che l'opera di Bartolo Cattafi, ignorata da molti tra i maggiori repertori di letteratura novecentesca, rappresenti invece uno dei fatti principali degli ultimi cinquant'anni della nostra poesia, Paolo Maccari svolge in questo studio un'analisi capillare del percorso cattafiano: dai primi tentativi, compiuti all'insegna dell'estrosità cromatica e della baldanza analogica, alla spietata maturità dell'Osso, l'anima, il capolavoro del 1964, potentissima radiografia di un universo dolente e dissestato; fino alle ultime raccolte, in cui la restituzione materica del disfacimento fisico e il baluginio rasserenante dell'ipotesi divina si bilanciano in un solenne, prodigioso equilibrio di pronuncia.
Corredato da un'appendice che ospita poesie inedite di diversi periodi (alcune delle quali di valore non inferiore a quelle pubblicate), questo volume ci consegna, attraverso la lettura ravvicinata dei testi e il confronto con le più significative esperienze coeve, l'immagine di un poeta pienamente compromesso con le problematiche e il linguaggio del suo tempo, e nondimeno refrattario ad adeguare le sue ragioni essenziali alle richieste di ideologie e di mode dominanti.
Vincitore del Premio artistico letterario Città di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 2004-2005, in onore di Bartolo Cattafi - sezione saggistica.