Catalogo

Giovanni Claudio Pasquini

Don Chisciotte in corte della Duchessa

a cura di Fabio Bertini
Cartaceo

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  • ISBN: 9788860325310
  • Condizioni di accesso: a pagamento
  • Pagine: 344
  • Prezzo: € 40,00
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  • ISBN: 9788860325365
  • Condizioni di accesso: a pagamento
  • Pagine: 344
  • Prezzo: € 26,92
Giunto nella Vienna di Carlo VI dopo una rocambolesca fuga da Roma e dagli strali del cardinal Coscia grazie all’aiuto di una cordata di altrettanti porporati, Giovanni Claudio Pasquini pare essere affidato al magistero dell’allora poeta cesareo Apostolo Zeno per un apprendistato quanto mai necessario all’incarico presso l’imperiale Hofkapelle. Tra i due l’incompatibilità di carattere non tarda a emergere; anzi le fasi redazionali del «Don Chisciotte in corte della duchessa», inscritte tra la fine del 1726 e l’inizio del 1727 in vista della recita per il carnevale di quell’anno, sono credibilmente le stesse che segnano e semmai alimentano l’insanabile contrasto fra la sussiegosa «noblesse» del letterato veneziano e la schietta intemperanza del senese, il quale mal tollerando la seppur dissimulata acribia censoria del supervisore, sembra perseguire la via dell’emancipazione artistica, raggiunta – si dice – al prezzo di «una ingratitudine che mise scandalo». Di questo contrastato rapporto, la rapida «consecutio temporum» entro cui l’opera nel suo complesso prende forma intorno al libretto in divenire, lascia tracce filologicamente neanche troppo impercettibili, che testificano delle revisioni zeniane a cui il testo era stato sottoposto in più d’un’occasione. Nei quasi tre anni che intercorrono fra la stesura del plot e il volontario congedo dello Zeno, che rientra a Venezia nel tardo novembre del 1729, i rapporti con il senese paiono irrimediabilmente compromessi e probabilmente lo sono; indirettamente, però, proprio nel “campo franco” della materia chisciottesca, l’«errantico» cavaliere pasquiniano, forse per quelle vestigia zeniane entro al testo, complici il destino e Gasparo Gozzi, con un colpo gobbo ben assestato, si aggiudica a distanza di anni la beffa finale: erroneamente attribuito all’aulico Zeno, si infiltra nella peraltro avversata «princeps» antologica dei suoi testi teatrali, assieme ai quali nel 1744 giunge nuovamente a stampa per i tipi dell’editore Pasquali.

Informazioni bibliografiche

Titolo del libro

Don Chisciotte in corte della Duchessa

Autori

Giovanni Claudio Pasquini a cura di Fabio Bertini

Anno di pubblicazione

2019

Anno Copyright

© 2019

Licenza d'uso

Tutti i diritti riservati

Licenza dei metadati

CC BY 4.0

Editore

Società Editrice Fiorentina

ISBN Print

9788860325310

eISBN (pdf)

9788860325365

Collana

Recreaciones Quijotescas en Europa

ISSN

2610-9034

Numero in collana

9

Fabio Bertini è studioso di letteratura italiana. Ha conseguito il titolo internazionale di Dottore di Ricerca con un progetto sull’incidenza degli aspetti giuridici nella drammaturgia tragica del Cinquecento italiano. Ascritto alla Società Italiana Studi sul XVIII secolo e all’ISECS/SIEDS, è membro del Comitato Scientifico della collana internazionale «Recreaciones Quijotescas en Europa» quale specialista di letteratura teatrale italiana, ove si occupa dei testi della librettistica musicale del XVIII secolo derivati dal romanzo cervantino (Giovanni Claudio Pasquini, «Sancio Panza governatore dell’isola Barattaria», Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2017). Nondimeno i suoi interessi sono tuttora rivolti allo studio del teatro del XVI secolo, nonché, più in generale, al rapporto interdisciplinare della letteratura con il diritto. Oltre ad alcuni articoli sulle riviste di settore, ha pubblicato le opere monografiche “«Havere a la giustitia sodisfatto». Tragedie giudiziarie di Giovan Battista Giraldi Cinzio nel ventennio conciliare”, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2008 e “«Hor con la legge in man giudicheranno». Moventi giuridici nella drammaturgia tragica del Cinquecento italiano”, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2010. Ha inoltre curato l’edizione critica dell’inedita tragedia cinquecentesca del fiorentino Antonio Benivieni il Giovane: “Massima. Il «Ciriffo Calvaneo» a teatro. Un’inedita tragedia del cod. Fondo Nazionale II.I.91 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze”, Roma, Bulzoni, 2014; dello stesso autore sta ultimando l’edizione critica della tragedia «Tanodisse» e di Giovanni Claudio Pasquini sta approntando quella del poemetto goliardico «La culeide».
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