Questo volume è un invito a leggere lo scrittore vicentino Antonio Barolini (1910-1971) e offre per la prima volta inediti di grande valore storico che includono una scelta del manoscritto Diario di prigionia e dell’epistolario con il filosofo Aldo Capitini, oltre a un elogio dell’amico e partigiano Antonio Giuriolo.
I saggi critici illuminano molti aspetti della personalità culturale di Barolini: fu poeta originale e non allineato (Ardizzone, Rusi, Salviati), indagatore della memoria negli affari umani (Giachino, Sartori) e scrittore di romanzi resistenziali in difesa della nonviolenza (T. Barolini). Inoltre, vengono portate alla luce le carte di Barolini (Scarpari) e il suo complesso itinerario umano ed esistenziale viene esplorato da più punti di vista: quello dell’uomo che scrisse il diario di clandestinità (S. Barolini), quello dell’amicizia con Capitini (Chemello) e poi quello della religione (Di Nino) e della fondamentale esperienza esistenziale di espatrio (Valesio), incluse le vicissitudini che portarono Barolini fino alle sponde del fiume Hudson dove visse con la moglie Helen (della quale si stampa qui una preziosa memoria del marito). A tutto ciò si aggiunge l’appendice dedicata agli amici di Barolini che rappresenta un notevole contributo alla storia culturale dell’epoca.
Da questo volume traspare la vocazione baroliniana alla pluralità, comprovata sia dai generi letterari praticati (poesia, racconto, romanzo, saggio), sia dal variegato contesto di una esperienza umana, spirituale e poetica, tesa all’apertura, al «bosco della vita / dove camminano le creature».